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COME EDUCARE I FIGLI

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San Giovanni Crisostomo ha lasciato delle indicazioni per   l'educazione cristiana dei figli e figlie da parte, rispettivamente, dal padre e dalla madre. Crisostomo afferma che, i padri devono educare con grande impegno i figli nell'ammonizione del Signore. Bisogna insegnargli ad essere buono cosicché sarà in grado di accrescere il patrimonio e se non facesse grandi guadagni, non si troverà in peggiori condizioni di coloro che hanno gran possessioni.  Le madri invece, devono prendersi ugual cura delle figlie, badare che loro siano casalinghe, insegnare loro la pietà, la modestia e che disprezzino il denaro.

LA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA E LA CASA COSTRUITA SULLA SABBIA

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Se nella vita ti affidi a cose vane e fatue, all'estetica ed a tutte cose  che  svaniscono nel nulla come fumo, alla fine non ti resterà niente.  E' come se avessi fondato la tua vita, la tua casa (corporale e  mentale)sulla sabbia. Alla prima inondazione o bufera di vento, la  sabbia scompare e la casa crolla. Se invece curi il tuo corpo e la tua  mente con l'intelligenza, la volontà, lo studio e solidi rapporti umani  di amicizia e di affetti, curiosità nel conoscere tutto ciò che sia  possibile, allora costruisci la tua casa sulla roccia, perché tutto ciò  che hai conquistato non ti verrà mai sottratto, è tuo e di nessun  altro.   

MAOMETTO E L'ISLAM

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La nascita dell'islam  si deve al profeta Muhammad, che noi conosciamo come Maometto. Il contenuto della rivelazione di Dio a Maometto costituisce il Corano (letteralmente: "recitazione"), il testo sacro che ha per la religione islamica il valore che per gli ebrei ha la Bibbia e per i cristiani il Vangelo. Maometto ritiene di essere l'ultimo e definitivo profeta, preceduto da Cristo, considerato egli stesso profeta, ma non figlio di Dio. Maometto secondo una certa tradizione non unanimemente condivisa, no sa leggere e scrivere, e quindi trasmette oralmente il contenuto del Corano, in cui vengono poi successivamente trascritti su porte di fortuna come pezzi di pergamena, legno, osso. ecc. Questa forma di trascrizione spontanea determina varie versioni del Corano. Il califfoUthman lo fa finalmente trascrivere nel 652, in un testo costituito da 114 sure (= capitoli in cui è suddiviso il testo, che poi si suddivide anche in versetti). Il Corano contiene precetti che r

L'EDUCAZIONE NELLA CIVILTA' MUSULMANA

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E anche nell'islam, come nel cristianesimo, l'educazione svolge un ruolo centrale per trasmettere conoscenze destinate a una formazione globale dell'individuo. L'educazione e la cultura nell'Alto medioevo, come abbiamo visto, sono caratterizzate dallo stretto rapporto con la religione. La civiltà araba si sviluppa nella penisola arabica, a partire dal VI-VII secolo d.C., grazie all'impulso dato da Maometto, il fondatore di una nuova religiosa m onoteistica: l'islam. Prima della conversione all'islam, l'Arabia è abitata soprattutto da tribù nomadi dedite alla pastorizia: i beduini si spostano continuamente portando con sé tutti i propri beni (animali, cibo, oggetti). Tradizioni, costumi, conoscenze passano di generazione in generazione grazie alla trasmissione orale, per mezzo di narrazioni. I poemi preislamici, che possiamo conoscere attraverso trascrizioni compiute in epoche successive, hanno anche un carattere pedagogico: essi insegnano ai r

SCUOLE EPISCOPALI, PARROCCHIALI E PATRIARCALI

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I monasteri, che sorgono in tutta Europa intorno al V secolo, si caratterizzano oltre che per essere luoghi di culto, anche per essere centri di formazione dei futuri monaci. Qui, accanto alle pratiche di fede, i giovani, destinati alla vita monastica, apprendono la letturae la scrittura utilizzando soprattutto i testi sacri. All'indomani della riforma voluta da Carlo Magno, gradualmente le scuole monastiche, come abbiamo visto, cominciano ad accogliere anche gli allievi che non intendono pronunciare i voti. Per evitare il sovraffollamento che si determina, Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, nell'817 vieta l'accesso ai monasteri a coloro che non prenderanno i voti. Alcuni monasteri, incuranti dell'ordinanza, continuano a far convivere al loro interno due distinte scuole, per chierici e laici. Un esempio è il monastero di San Gallo in Svizzera, sorto nella prima metà del IX secolo che, anche in regime di divieto, in un'ala separata da un muro contiene una st

CARLO MAGNO E LA SCUOLA PALATINA

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Il suo progetto politico prevede la costruzione di un impero che si richiami all'impero romano e al cristianesimo (infatti, poi si parlerà di Sacro Romano Impero). Egli viene incoronato imperatore la notte di Natale dell'800. Carlo dà vita a un fenomeno di rinascita culturale chiamato rinascita carolingia. Ha compreso l'importanza di una riforma della scrittura di governo che investa tutti i campi della cultura e l'istruzione, vero motore di ogni cambiamento. Nell'Esortazione generale (Admonitio generalis) del 789 indica le linee guida del suo progetto di riforma generale. Nel 782 Carlo Magno ha già incaricato Alcuino di York, uomo colto della Chiesa anglosassone, di istituire presso la sua corte ad Aquisgrana la Scuola palatina, una scuola collegata al palazzo, destinata ai figli della nobiltà laica desiderosi di acquistare una formazione classica anche in vista della partecipazione all'amministrazione del regno come funzionari. Alcuino si adopera per organiz

GREGORIO MAGNO. LA FORMAZIONE DEL CLERO E L'EDUCAZIONE POPOLARE

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Man mano che la Chiesa acquista importanza, sorge la necessità della formazione dei sacerdoti e dell'istruzione dei fedeli. Questi problemi sono al centro di alcune opere di Gregorio Magno. Convinto sostenitore della formazione popolare, una volta eletto papa, in alcuni dei suoi numerosi scritti ricorda ai suoi vescovi di perseguire la formazione religiosa del popolo, attraverso la predicazione. Questa non deve utilizzare un linguaggio forbito, ma adattarsi a un uditorio modesto. Accanto alla cura per la semplificazione del linguaggio, un altro principio pedagogico importante è il ricorso alle immagini a fini didattici, chiamato anche Bibbia dei poveri . La  Bibbia dei poveri è una raccolta di immagini  medievali   che rappresentano scene della vita di Gesù   con i corrispondenti tipi   profetici, cioè con le figure e le vicende dell'antica storia di Israele   che, secondo la tradizione cristiana, sono anticipazioni e prefigurazioni della vita del